La storica sezione del CUS Padova, messa a dura prova dal Covid, è tornata su livelli superiori a quelli pre-pandemia: «è una disciplina completa che non passa mai di moda e abbiamo in serbo tante altre novità».
L’ha sfiancato, debilitato, ne ha dimezzato le forze ma non è riuscito a schienarlo. E così con pazienza, un po’ di tempo e soprattutto lo spirito indomabile che contraddistingue gli amanti di questa disciplina, è riuscito a tornare più forte di prima. Il duello in questione è quello tra il Covid e il judo. Prima dell’avvento della pandemia erano 160 gli atleti tesserati per la sezione judo del CUS Padova. L’anno successivo, appena si è potuto riprendere l’attività, se ne contavano la metà. Era il periodo in cui gli sport in palestra annaspavano, quelli da combattimento ancora di più e le varie ondate sembravano aver compromesso la tenuta di una delle sezioni più durature del CUS. Ma il judo è riuscito a resistere anche a questo tsunami e dopo un paio di annate di assestamento, nella stagione che sta per concludersi ha superato quota 170 iscritti, tornando a livelli superiori a quelli pre-Covid.
«Siamo in grossa espansione e in quest’ultima annata siamo riusciti a coinvolgere al massimo tutti i nostri tesserati», sorride Guido Marsciani, collaboratore tecnico della sezione presieduta da Andrea Schiavone. «Abbiamo abbracciato atleti che vanno dai 4 anni fino alle categorie Master e che si sono ritrovati tutti assieme per un grande allenamento finale in palestra. Proprio i più piccoli sono stati protagonisti di quattro gare “criterium”, propedeutiche ad avvicinarli alla pratica agonistica. Con i più grandi, dai 12 anni in su, abbiamo partecipato a otto trofei, a quattro gare di qualificazione ai Campionati Italiani e ad alcuni allenamenti regionali». Non ci sono stati solo allenamenti e combattimenti nel calendario della sezione: «Siamo tornati nelle scuole e più precisamente al Duca D’Aosta per parlare di noi e della nostra disciplina. Il segreto? Il judo non passa mai di moda. Può succedere di tutto ma questo sport avrà sempre uno zoccolo duro che porterà in alto il suo vessillo, perché è basato sui principi educativi di rispetto dell’altro e di crescita attraverso un combattimento il cui scopo non è far male al proprio avversario ma mettersi in gioco dando il 100 per 100. Per questo, essendo anche una disciplina completa, tantissimi pediatri la consigliano». E per l’annata 2023/24 sono previste altre novità: «Stiamo per definire il tutto, ci prepareremo a un’altra grande stagione con l’obiettivo di ampliarci maggiormente».
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