Nell'ambito del progetto “SPONC! Sport Non Convenzionale per Tutti”, il CUS Padova ha scelto di promuovere il roundnet con una serie di eventi dedicati a studenti, insegnanti e persone diversamente abili.
Si chiama roundnet la disciplina promossa dal CUS Padova all’interno del progetto “SPONC! Sport Non Convenzionale per Tutti”. Il progetto, avviato dal CUSI e finanziato dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si propone di promuovere la pratica sportiva come attività educativa di socializzazione e integrazione, abbracciando in particolar modo gli sport non convenzionali e non agonistici. Il CUS Padova ha scelto il roundnet (detto anche spikeball) un gioco che somiglia vagamente alla pallavolo ed è capace di combinare creatività, tocco di palla, coordinazione e gioco di squadra. Poco conosciuto in Italia ma molto diffuso in altri paesi, il roundnet si gioca tra due squadre composte da due persone che hanno l’obiettivo di colpire la palla centrando un trampolino elastico e facendola rimbalzare in modo che gli avversari non siano in grado di ribatterla. Una disciplina con regole semplici e di facile apprendimento, che non necessita di strutture regolari e può essere praticata ovunque senza la delimitazione di un campo. Può giocarci chiunque, senza distinzioni di età, genere o livello di prestanza fisica. Inoltre, nel regolamento non è prevista la presenza di un arbitro, conferendo alla disciplina un alto valore educativo.
La promozione del roundnet coinvolgerà non solo giovani e studenti, ma anche insegnanti e ragazzi diversamente abili. Il CUS Padova si avvarrà della fondamentale collaborazione con Padova Roundnet, il cui staff proporrà agli istituti superiori della città alcune sessioni bisettimanali di allenamento da svolgersi all’interno delle scuole in orario scolastico. Lo scopo principale è quello di intercettare anche gli studenti inattivi o a rischio abbandono sportivo, che possono trovare in questa disciplina un’alternativa entusiasmante agli sport tradizionali. A tal proposito sarà organizzato un incontro con gli insegnanti di educazione fisica delle scuole superiori aderenti per promuovere la conoscenza del roundnet e diffonderne i principi cardine: fair play, inclusione, divertimento e facilità di pratica.
È previsto un corso, ovviamente, anche per gli studenti universitari. Gli allenamenti, a cadenza settimanale, si svolgeranno all’aperto, sia agli impianti sportivi universitari, sia negli spazi aperti della città, come i parchi pubblici. La volontà è quella di coinvolgere non solo gli studenti inattivi ma anche gli stranieri che finora non avevano avuto modo di rintracciare questa disciplina in Italia.
Inoltre sarà sviluppato, attraverso una serie di incontri settimanali, anche un programma di apprendimento del roundnet rivolto a persone con disabilità, in particolar modo giovani con disabilità intellettiva, e l’associazione Down DADI ha già confermato il proprio interesse ad aderire all’iniziativa. Al termine del periodo di allenamento, il CUS Padova organizzerà un torneo misto tra tutti i partecipanti ai corsi, sia studenti universitari che delle scuole superiori. Parteciperanno all’evento anche i ragazzi con disabilità che avranno quindi l’opportunità di giocare insieme alle persone normodotate in maniera inclusiva.
L’iniziativa è stata presentata agli impianti sportivi del CUS Padova davanti a una folta platea di insegnanti e alla presenza anche dell’assessore allo sport del Comune di Padova, Diego Bonavina: «In un momento come questo credo che sia fondamentale diversificare la proposta sportiva», le parole dell'assessore Bonavina. «La bellezza e la forza del roundnet è che si tratta di una disciplina inclusiva, accogliente, capace di unire. Stimola subito competitività ma allo stesso un grande rispetto delle regole. E poi si può giocare davvero dovunque, l'abbiamo fatto anche in Comune». Al suo fianco ha sorriso anche il presidente del CUS Padova, Francesco Uguagliati: «Siamo felici di poter aiutare la promozione di questa disciplina, siamo sempre aperti a nuove proposte e opportunità che possono essere utili anche alla crescita dei giovani». Il merito di aver portato il roundent in Veneto è di Massimo Pagnin, presidente di Padova roundnet. «L'abbiamo scoperto nel 2015 ma soltanto dopo la pandemia siamo riusciti ad esportarlo in Italia. A Padova abbiamo trovato subito terreno fertile e siamo sicuri che possa avere fortissimo appeal negli universitari. »
Nelle foto alcuni momenti della presentazione del roundnet e lo scatto di gruppo con tutti i partecipanti all'evento.
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