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Costruire una carrozzina per correre la maratona con Luca: l'impresa di 4 studenti di ingegneria


Gli amici hanno adattato un mezzo per poter permettere anche a Luca, compagno di corso affetto da artrite reumatoide idiopatica giovanile, di percorrere i 10 km alla Venice Marathon. Missione compiuta tra gli applausi dei partecipanti: «Volevamo lanciare un messaggio: nessuno deve più sentirsi diverso dagli altri»



Il mondo dello sport e dell’università ci restituiscono una splendida storia in piena linea con i valori inclusivi che cerca di trasmettere ogni giorno il CUS Padova. Valori di solidarietà, di amicizia, di legame tra i banchi accademici e i campi da gioco. Anche perché, in entrambi gli ambiti, ci si trova di fronte a sfide continue. E a limiti fatti per essere superati. È quello che devono aver pensato quattro studenti della facoltà di ingegneria quando hanno maturato una pazza idea: far correre a Luca Brunello la 10 km alla Venice Marathon. Piccolo particolare, Luca si muove con una sedia a rotelle da quando ha due anni a causa di una malattica chiamata artrite reumatoide idiopatica giovanile. Una sfida impossibile? Non per loro.


I quattro si sono conosciuti nel 2016 a Padova al corso di laurea in Ingegneria Meccatronica. Luca Scattolin, Samuele Visentin e Luca Reni condividono la passione per il running. Ma non solo. Assieme a Luca Brunello condividono anche la vita universitaria, lo studio, lo svago e anche i problemi quotidiani. Come quelli che si trovano ad affrontare ogni giorno le persone diversamente abili. «Tutto è nato una sera qualunque, ci trovavamo in un bar in provincia di Vicenza, nel quale avevamo prenotato un tavolo per stare assieme», spiega Luca Scattolin. «Arrivati nel locale ci accorgiamo che gli unici tavoli disponibili sono quelli alti con gli sgabelli, inutilizzabili per un ragazzo in carrozzina. Così siamo stati costretti ad andarcene. Non può essere normale nel 2022. Per questo abbiamo pensato a far qualcosa, anche solo di simbolico, per provare ad accendere i riflettori sul tema. E ci è venuta in mente questa sfida».


Per riuscire a far percorrere i 10 km anche a Luca Brunello, i tre amici hanno dovuto ingegnarsi. E in questo caso i loro studi sono risultati molto utili: «Per far sì che anche lui potesse correre con noi, abbiamo adattato da zero una vecchia carrozzina che avevamo a disposizione modificando la parte anteriore con un’easywheel in tubi d’acciaio per permetterle di curvare. Inoltre, abbiamo creato delle prolunghe per facilitare la fase di spinta e modificato la parte della seduta per renderla più resistente, grazie anche al supporto dell’associazione “Amici di Diego”». Tempo di lavorazione poco più di un mese, fino all’arrivo del grande giorno, quando domenica 23 ottobre i quattro amici sono partiti da Parco San Giuliano per arrivare in Piazza San Marco: «Un’esperienza meravigliosa che ci ricorderemo per sempre. Ci eravamo organizzati in modo tale che ognuno di noi a turno spingesse la carrozzina, mentre gli altri due fungessero da scorta per evitare che potessimo scontrarci con qualcun altro. Ma già quando abbiamo imboccato il Ponte della Libertà, tutti si sono accorti di noi e per larghi tratti del percorso siamo anche passati in mezzo a due ali di folla, con le persone che ci applaudivano. L’arrivo è stato molto emozionante. Il nostro desiderio è far sì che nessuno si possa più sentire diverso dagli altri. Siamo felici di essere riusciti a trasmettere un messaggio molto semplice, ovvero che niente cambierà se nessuno proverà mai a farlo».


Un’esperienza indimenticabile, ovviamente, anche per Luca Brunello, che ha partecipato così alla prima corsa della sua vita: «Sembrava un’idea utopica e invece siamo riusciti a realizzarla», spiega il 27enne originario di Isola Vicentina. «Poter ammirare Venezia da un’angolatura unica è stato davvero suggestivo. Io mi muovo con la sedia a rotelle da quando ho due anni. All’epoca non si conosceva molto sulla mia malattia, negli ultimi anni, invece, la ricerca ha fatto grandi passi. Devo ringraziare i miei amici con i quali ho condiviso quest’esperienza speciale, sia prima che durante la manifestazione. C’è ancora parecchia strada da fare per abbattere tutte le barriere e speriamo, con il nostro gesto, di aver contribuito a sensibilizzare le persone su questo tema».


Nella foto in alto Luca Brunello sul Ponte della Libertà, spinto da Luca Scattolin. Al centro i quattro amici prima della partenza.

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